Nuova Riveduta:

1Re 13:3

E quello stesso giorno diede un segno miracoloso dicendo: «Questo è il segno che il SIGNORE ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà, e la cenere che vi è sopra si disperderà».

C.E.I.:

1Re 13:3

E ne diede una prova, dicendo: «Questa è la prova che il Signore parla: ecco l'altare si spaccherà e si spanderà la cenere che vi è sopra».

Nuova Diodati:

1Re 13:3

Nello stesso giorno diede un segno miracoloso, dicendo: «Questo è il segno che l'Eterno ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà e la cenere che vi è sopra si spanderà».

Riveduta 2020:

1Re 13:3

E quello stesso giorno diede un segno miracoloso dicendo: “Questo è il segno che l'Eterno ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà, e la cenere che c'è sopra si spanderà”.

La Parola è Vita:

1Re 13:3

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

1Re 13:3

E quello stesso giorno diede un segno miracoloso dicendo: 'Questo è il segno che l'Eterno ha parlato: ecco, l'altare si spaccherà, e la cenere che v'è sopra si spanderà'.

Ricciotti:

1Re 13:3

E nello stesso giorno egli diede loro un segno, dicendo: «Questo sarà il segno che il Signore ha parlato: l'altare si spaccherà e la cenere che vi è sopra si disperderà».

Tintori:

1Re 13:3

Ne diede in quel giorno anche il segno, dicendo: «Questo è il segno che ha parlato il Signore: Ecco l'altare si squarcerà e la cenere che vi è sopra sarà dispersa».

Martini:

1Re 13:3

E ne diede allor questa prova, dicendo: Che il Signore sia quegli, che parla, da questo il vedrete; ecco, che l'altare si squarcerà, e la cenere, che vi è sopra, si spanderà.

Diodati:

1Re 13:3

E quello stesso giorno diede un segno, dicendo: Questo è il segno, che il Signore ha parlato: Ecco, l'altare di presente si schianterà, e la cenere che è sopra esso sarà sparsa.

Commentario abbreviato:

1Re 13:3

Capitolo 13

Il peccato di Geroboamo rimproverato 1R 13:1-10

Il profeta ingannato 1R 13:11-22

Il profeta disobbediente viene ucciso, la caparbietà di Geroboamo 1R 13:23-34

Versetti 1-10

Minacciando l'altare, il profeta minaccia il fondatore e gli adoratori. Il culto idolatrico non continuerà, ma la parola del Signore durerà in eterno. La predizione dichiarava chiaramente che la famiglia di Davide sarebbe continuata e avrebbe sostenuto la vera religione, quando le dieci tribù non sarebbero state in grado di resistere. Se Dio, per giustizia, indurisce il cuore dei peccatori, in modo che la mano che essi hanno teso nel peccato non possano più tirarla con il pentimento, questo è un giudizio spirituale, rappresentato da questo, e molto più terribile. Geroboamo cercava aiuto non dai suoi vitelli, ma solo da Dio, dalla sua potenza e dal suo favore. Potrebbe arrivare il momento in cui coloro che odiano la predicazione sarebbero contenti delle preghiere dei ministri fedeli. Geroboamo non desidera che il profeta preghi affinché il suo peccato sia perdonato e il suo cuore cambiato, ma solo che la sua mano sia restituita. Per il momento sembrava colpito sia dal giudizio che dalla misericordia, ma l'impressione svanì. Dio proibì al suo messaggero di mangiare o bere a Betel, per mostrare la sua detestazione della loro idolatria e della loro apostasia da Dio, e per insegnarci a non avere comunione con le opere delle tenebre. Non hanno imparato l'abnegazione coloro che non riescono a rinunciare a un pasto proibito.

Riferimenti incrociati:

1Re 13:3

Eso 4:3-5,8,9; 7:10; De 13:1-3; 1Sa 2:34; 2Re 20:8; Is 7:11-14; 38:6-8,22; Ger 44:29; Mat 12:38-40; Giov 2:18; 1Co 1:22

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